Firenze 26nov2016 al CPA FiSud ore 17,30 via di Villamagna, 27/a

“Mostro, scrissero i giornali, e la sentenza: bandito. Poi l’ergastolo e la cartella biografica su cui i carcerieri tutt’oggi scrivono: sobillatore sovversivo rivoltoso nappista brigatista terrorista irrecuperabile. Mi pareva di aver percorso tutto l’arco della trasgressione. Non è così. Di recente hanno coniato un’altra categoria: irriducibile, e il carceriere ha dato una triplice mandata al blindato della mia cella.”

SABATO 26 NOVEMBRE 2016 INIZIATIVA CONTRO 41BIS E ISOLAMENTO

Gli anni nei quali è stato scritto il testo dell’articolo 41bis dell’ordinamento penitenziario sono quelli di confine tra l'”emergenza terrorismo” e l'”emergenza mafia – criminalità organizzata”. Si colloca dunque tra quelle misure emergenziali – con conseguenti etichettature e campagne mediatiche – di cui lo Stato si serve ciclicamente per fare sviluppare ulteriori salti in avanti alla propria struttura repressiva e più in generale a tutto l’apparato controrivoluzionario tramite meccanismi di legittimazione del consenso con l’ottica, nell’attuale fase, di aumentare le proprie capacità di gestione del potere in un contesto di crisi e guerra permanente intriso da profonde contraddizioni.

Il tentativo di criminalizzare le lotte, ovvero il tentativo di isolarle e ghettizzarle politicamente, corrisponde strettamente alla criminalizzazione di quelle che sono le risposte rispetto alle contraddizioni che si sviluppano nel sistema; chiunque non vada ad accettare le gerarchie che dominano all’interno di questa società conosce bene quali siano i meccanismi della cultura e del potere borghese, un potere che riesce a collocare l’incompatibilità solo nella cornice della malattia, della galera, del manicomio.

Un potere che tenta di applicare a tutti gli ambiti della società il meccanismo del “setaccio” con cui dividere, a seconda delle compatibilità con il sistema capitalistico, i buoni dai cattivi, quelli che si possono “recuperare” e quelli che si devono annientare; meccanismo ad uso e consumo della controparte, applicato nel mondo del lavoro e nel territorio attraverso una modulazione di interventi e misure repressive con la logica dell’integrazione o dell’esclusione.

Accettare i meccanismi divisori del potere, non combattere contro l’isolamento politico e carcerario, sarebbe un errore tanto quanto accettare lo sfruttamento e le sue gerarchie, tanto quanto la rassegnazione e l’accettazione del male di questo Sistema.

Lottare contro la repressione significa comprendere i meccanismi su cui essa fa leva per metterci a tacere e isolarci, innescare divisioni e percorsi de-solidaristici, non prestare il fianco alle divisioni tra buoni e cattivi ed alle dissociazioni che sempre con più frequenza vediamo riaffiorare oggi.

41bis, AS, OPG, REMS, Ergastolo ostativo o meno, CIE, differenziazione, sono per noi strumenti di tortura, mezzi di coercizione e di pressione violenta. Riteniamo quindi che sia importante coglierne lo sviluppo e ricostruire le forme che lo stato è in grado di attuare nei confronti dei comportamenti incompatibili.

Perché la violenza permanentemente esercitata dalla controparte non è riuscita né riuscirà a separare i cuori di chi lotta contro un sistema fondato sul dominio e sullo sfruttamento.

Dalle ore 17.30 iniziativa e dibattito su 41bis e isolamento;

Presentazione del libro “Le cayenne italiane. Pianosa, Asinara: il regime di 41bis” 

Parteciperanno l’Associazione Liberarsi, Pagine Contro la Tortura e familiari dei prigionieri politici.

Ore 21,00 Cena – ore 23,00 Concerto 

La giornata sarà benefit per le spese legali degli 86 compagni imputati nel processo contro il movimento fiorentino.

Bologna 20nov2016 h. 15,00 assemblea al Tribolo spazio di documentazione anarchica

Incontro sulla campagna “pagine contro la tortura” per domenica 20 novembre ore 15,00 a Bologna, presso il Tribolo, in via Donato Creti 69/2.
Scopo dell’incontro è fare un bilancio anche a livello regionale sulla campagna, socializzare il più possibile questioni, idee, proposte ma anche perplessità e dubbi, cosa che a livello nazionale, specie nell’ultimo incontro a Roma, si è cercato parzialmente di fare. Proprio a Roma, tra le varie proposte, anche raccogliendo alcuni spunti critici emersi in particolare dopo il presidio a L’aquila, si è pensato di stimolare la discussione nei vari ambiti territoriali, puntando da una parte a configurare la campagna e il tema del 41bis più legati al contesto repressivo e carcerario nel suo insieme e ai nessi con altri temi, primo fra tutti quello della guerra nel suo fronte interno ed esterno; d’altra parte a non “perdere il filo” della campagna, nel duplice significato di continuare a perseguire l’obbiettivo concreto del ritiro della circolare che vieta l’ingresso dei libri nelle sezioni , e di denunciare, combattere e attaccare più in generale il 41bis e il regime  di carcere duro in quanto funzionale a declinare l’intero sistema carcerario secondo il paradigma della differenziazione, e a garantire a questo fine la più totale arbitrarietà e impunità degli organi statali preposti.
In quest’ottica, quella di non perdere il filo, è importante dare continuità ad iniziative che al tempo stesso siano occasioni di rilancio per la campagna e di solidarietà nei confronti dei prigionieri: in questo senso si è pensato di concentrare le forze per organizzare un unico presidio sotto il carcere di Novara, unico del nord tra quelli con sezioni 41bis a non essere toccato dai presidi della scorsa primavera. L’incontro di Bologna, vuole essere anche occasione di mobilitarci in vista di questo appuntamento.

Milano 19nov2016 al Cuore in Gola ore 20,00

 

Siete tutte e tutti invitate alla cena di autofinanziamento per il collettivo OLGa, è ora di liberarsi dalle galere!
SABATO 19 NOVEMBRE – Ore 20:00 – CUORE IN GOLA, via E. Gola, 16 – Milano
In occasione della cena ci sarà una discussione, per condividere gli ultimi importanti aggiornamenti dal carcere di Opera di Milano e per proporre alcune iniziative legate sia agli ultimi episodi di abusi e pestaggi e 14bis nella casa di reclusione milanese, sia alla campagna Pagine Contro la Tortura.
Partecipate numerose!

Ivrea (TO) 13nov2016 presidio sotto il carcere h. 15,00 – Assemblea al mattino h. 11,00

Il 14 ottobre scorso all’interno del carcere di Ivrea alcuni detenuti protestano contro le condizioni di reclusione. I giornali locali ridimensionano l’accaduto parlando di  richieste per avere la televisione in cella mentre  evidenziano le parole dei sindacati di polizia penitenziaria che lamentano carenze di organico. Come nella gran parte delle carceri italiane in cui si sta male e si muore, così anche nella struttura circondariale di Ivrea le pessime condizioni di reclusione sono state più volte denunciate.
Nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre scoppia la rivolta. La direttrice Assuntina Di Rienzo fa intervenire gli agenti pare con rinforzi provenienti dal carcere di Vercelli. In seguito smentirà questa notizia parlando di agenti con soli caschi e scudi che cercavano di riportare la calma per l’incolumità dei detenuti. La notizia di cosa è accaduto quella notte intanto arriva tramite la lettera di uno dei reclusi Palo Matteo, pubblicata dal sito infoaut, e naturalmente i fatti sono altri. Dalla protesta al pestaggio il passo è breve. I detenuti coinvolti sono diversi ed alcuni ne hanno prese parecchie. La posta viene bloccata. Da qui in avanti i ” sinceri democratici “si mobilitano: arriveranno la consigliera regionale Frediani ( M5S) ed ispettori del Ministero. Si saprà inoltre che i video delle telecamere non ci sono, i detenuti che hanno dato vita alla rivolta sono in isolamento o trasferiti mentre alcuni degli agenti coinvolti sono stati riconosciuti perché arrivavano dal piano superiore alla sezione dove si sono svolti i fatti.
Un detenuto, nominato nella lettera di Matteo Palo, si lamenta perché gli vengono sequestrati accendino e fornelletto e dice che lui non c’entra.
Per questi fatti abbiamo deciso, dopo un’assemblea con diverse realtà locali e non che si è svolta al Castellazzo ad Ivrea, di indire un presidio sotto il carcere per domenica 13 novembre a partire dalle ore 15,00.

L’indirizzo del carcere è corso Vercelli 165, 10015 IVREA (TO).
I detenuti ancora nel carcere di Ivrea sono: Palo Matteo, Dolce Marco, Corradino Michele, Grottini Angelo.
Surco Edoardo, CC Novara, Via Sforzesca 49 28100 Novara.
Pena Arte Alex, CC Cuneo, Via Roncata 75 12100 Cuneo.

Nella mattinata di domenica 13, alle ore 11,00 si terrà presso il Castellazzo Assediato – Via Arduino 109-  ad Ivrea (TO) l’assemblea contro il 41bis, per la campagna ” Pagine contro la tortura” in previsione delle prossime mobilitazioni ed in particolare sul presidio, da costruire insieme, al carcere di Novara.

Alcuni compagni e Castellazzo Assediato.

Roma al Salone dell’editoria sociale 29ott2016

Intervento e volantinaggio a Roma al salone dell’editoria sociale, segue materiale distribuito:

“Leggo molto i libri, li adoro, mi aiutano ad essere libero e a anestetizzare un po’ i miei problemi di salute”  (Lettera di Francesco da Caltanissetta)

Dal 2014 chi è sottoposto al regime previsto dall’art. 41bis dell’ordinamento penitenziario (O.P.) non può più ricevere libri, né qualsiasi altra forma di stampa, attraverso la corrispondenza e i colloqui sia con parenti sia con avvocati: i libri e la stampa in genere si possono solo acquistare tramite eventuale autorizzazione dell’amministrazione. È  un’ulteriore censura, una potenziale forma di ricatto, in aggiunta alle restrizioni sul numero di libri che è già consentito tenere in cella: solo tre.

Nel novembre 2011 una circolare del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: il dipartimento del ministero della Giustizia) impose questa restrizione, ma fu bloccata da reclami di alcuni detenuti e detenute accolti nelle ordinanze di alcuni giudici di sorveglianza. I ricorsi opposti da almeno tre pubblici ministeri contro queste ordinanze furono confermati in Cassazione. Infine una sentenza della suprema Corte del 16 ottobre 2014 ha dato ragione al DAP, rendendo così definitiva questa nuova odiosa restrizione.

Il piacere della lettura è noto a chiunque meno nota è, invece, l’importanza vitale che assume per chi si trova in condizioni di detenzione. Continua a leggere Roma al Salone dell’editoria sociale 29ott2016