Sintesi dell’incontro tenutosi a Bologna domenica 31 gennaio 2016

Pagine contro la tortura

All’incontro erano presenti compagni/e dalle seguenti realtà: Bologna, Parma, Milano, Roma, Cuneo, Biella. Inoltre sono stati riportati i punti emersi dalla discussione tenutasi a Padova, il giorno prima, nell’ambito dell’assemblea Uniti Contro la Repressione.

  1. E’ stato fatto un primo bilancio a proposito delle spedizioni di libri nelle sezioni a 41bis. Tali spedizioni sono state effettuate da diverse case editrici o librerie a tutte le 13 carceri aventi sezioni a 41bis, con indicazione di mettere i testi nelle biblioteche interne e a disposizione dei detenuti in 41bis. Gli invii sono stati eseguiti unitamente ad altre raccomandate indirizzate “per conoscenza” agli uffici dei magistrati di sorveglianza del luogo e ai garanti dei detenuti. Sono stati inoltre inviati libri direttamente ad alcuni nominativi di detenuti in 41bis. A parte la risposta della garante di Bologna, di quella di Milano (pubblicate sul blog) e di un detenuto del carcere di Viterbo, al quale sono stati inviati anche singole pagine di un libro, (opuscoli n.108 e 109) non sono stati riportati ulteriori riscontri. Era noto fin dall’inizio che queste prime spedizioni avevano lo scopo di aggregare un circuito di editori e librerie sensibili al tema e di dichiarare le ragioni e gli intenti della campagna all’interno del mondo carcerario. Come seconda tappa si è pensato a delle ulteriori spedizioni, questa volta di un catalogo contenente alcuni titoli messi a disposizione dalle case editrici e librerie che aderiscono alla campagna, insieme all’appello della stessa, da inviare all’elenco di nominativi di detenuti in 41bis e “per conoscenza” ai magistrati di sorveglianza e ai garanti. Queste seconde spedizioni, visto che non contengono libri e riviste, non comportano un divieto formale. Tali spedizioni avverranno a ridosso della giornata di mobilitazione sotto le carceri a 41bis, di cui si parlerà più avanti, con l’obiettivo che il circuito di editori e librerie interessate si possa allargare e raggruppare stante anche le difficoltà emerse quasi dappertutto a procedere in modo autonomo e coordinato anche in relazione all’indeterminatezza del cosa fare. Con ciò non si esclude affatto la possibilità di procedere anche con altri tipi di spedizioni e di iniziative laddove ne venga colta l’opportunità. A Milano si cercherà di promuovere un percorso di raggruppamento del circuito di case editrici e librerie che ad oggi si è attivato.

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Lettera dal carcere di L’Aquila

La lettera che state per leggere non è stata scritta e spedita da Guantanamo (Cuba) ma da una sezione 41bis (quella di L’Aquila). E’ accompagnata da due fogli allegati dell’Ufficio Censura del carcere. Eccoli in ordine cronologico:

il primo, data 7 agosto 2015, informa che “è stata trattenuta provvisoriamente la missiva (raccomandata) in arrivo con mittente Associazione Ampi Orizzonti e come destinatario R. S…perché si ha il sospetto che per il suo tramite possano veicolarsi contenuti atti a determinare pericolo per l’ordine e la sicurezza. Tale missiva, verrà inviata per i provvedimenti del caso, al magistrato di sorveglianza di L’Aquila…

il secondo, 29 agosto 2015 “informa che il magistrato di sorveglianza ha disposto l’inoltro di una missiva trattenuta provvisoriamente in data 7 agosto 2015, con mittente Associazione Ampi Orizzonti e come destinatario R. S.

Così Salvatore riesce a rispondere:

Carissimi amici e amiche di Ampi Orizzonti, la lettera raccomandata che mi avete mandato il 7 agosto mi era stata bloccata provvisoriamente dalla direzione, e inviata al magistrato di sorveglianza. Solo in data 29/08/2015 mi è stata consegnata. Vi mando gli allegati per segnalarvi ancora di più le restrizioni a cui siamo sottoposti.

La vostra iniziativa per sbloccare la recezione di libri è lodevole come tante altre iniziative a favore di noi detenuti che non abbiamo voce. Io mi trovo con il 41bis dopo 23 anni di carcere. Ne ho fatti già 10 sempre di 41, dal 1992 al 2002; poi sono stato altri 10 anni in EIV (Elevato indice di vigilanza), che ora si chiama AS1 (Alta sorveglianza). Nel febbraio 2011 sono stato declassificato dal carcere di Biella e messo nel circuito AS e così trasferito nel carcere di Saluzzo. Tutti questi trasferimenti sono avvenuti con il parere favorevole della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Lecce. Poi, dopo due anni sono usciti due collaboratori, inventandosi un falso teorema, con il benevolo accordo della procura antimafia (che ormai è diventato un mestiere che crea ricchezza e carriera e pur di esistere vedono mafie dappertutto).   

Mi hanno accusato di nuovo di un fantomatico 416bis, condannandomi a 9 anni, e mi hanno catapultato di nuovo nella valle dei morti 41bis e con aria (passeggio) riservata, che è un’ulteriore restrizione: sei sempre con un solo compagno e quando uno di noi due sconta una sanzione disciplinare oppure va in video-conferenza, siamo soli, isolamento totale.

Vi ringrazio per la cartolina, mando un abbraccio forte a tutti quanti. Per la salute diciamo che sto bene, mi difendo con un po’ di attività fisica, tanta lettura e, quando capita, qualche lettera, se ti arriva sei fortunato.

Un abbraccio di nuovo e un grazie per quello che state facendo, ciao! Totò – 6 settembre 2015