Pagine contro la tortura
All’incontro erano presenti compagni/e dalle seguenti realtà: Bologna, Parma, Milano, Roma, Cuneo, Biella. Inoltre sono stati riportati i punti emersi dalla discussione tenutasi a Padova, il giorno prima, nell’ambito dell’assemblea Uniti Contro la Repressione.
- E’ stato fatto un primo bilancio a proposito delle spedizioni di libri nelle sezioni a 41bis. Tali spedizioni sono state effettuate da diverse case editrici o librerie a tutte le 13 carceri aventi sezioni a 41bis, con indicazione di mettere i testi nelle biblioteche interne e a disposizione dei detenuti in 41bis. Gli invii sono stati eseguiti unitamente ad altre raccomandate indirizzate “per conoscenza” agli uffici dei magistrati di sorveglianza del luogo e ai garanti dei detenuti. Sono stati inoltre inviati libri direttamente ad alcuni nominativi di detenuti in 41bis. A parte la risposta della garante di Bologna, di quella di Milano (pubblicate sul blog) e di un detenuto del carcere di Viterbo, al quale sono stati inviati anche singole pagine di un libro, (opuscoli n.108 e 109) non sono stati riportati ulteriori riscontri. Era noto fin dall’inizio che queste prime spedizioni avevano lo scopo di aggregare un circuito di editori e librerie sensibili al tema e di dichiarare le ragioni e gli intenti della campagna all’interno del mondo carcerario. Come seconda tappa si è pensato a delle ulteriori spedizioni, questa volta di un catalogo contenente alcuni titoli messi a disposizione dalle case editrici e librerie che aderiscono alla campagna, insieme all’appello della stessa, da inviare all’elenco di nominativi di detenuti in 41bis e “per conoscenza” ai magistrati di sorveglianza e ai garanti. Queste seconde spedizioni, visto che non contengono libri e riviste, non comportano un divieto formale. Tali spedizioni avverranno a ridosso della giornata di mobilitazione sotto le carceri a 41bis, di cui si parlerà più avanti, con l’obiettivo che il circuito di editori e librerie interessate si possa allargare e raggruppare stante anche le difficoltà emerse quasi dappertutto a procedere in modo autonomo e coordinato anche in relazione all’indeterminatezza del cosa fare. Con ciò non si esclude affatto la possibilità di procedere anche con altri tipi di spedizioni e di iniziative laddove ne venga colta l’opportunità. A Milano si cercherà di promuovere un percorso di raggruppamento del circuito di case editrici e librerie che ad oggi si è attivato.
- Rispetto alla mobilitazione sotto le carceri a 41bis si è valutata l’opzione di concentrare il grosso dei presidi in un unica giornata in modo da ottenere un maggiore impatto sia dentro che fuori, non escludendo la possibilità di farne alcuni in altre date per raggiungere le carceri rimaste scoperte. Questo comporta necessariamente maggiori sforzi per concentrare forze a livello locale o dalle zone limitrofe che è appunto un obiettivo e un terreno di verifica della campagna. Si è individuata la giornata di sabato 16 aprile 2016 che rappresenta una via di mezzo fra le proposte dei mesi di marzo e maggio giudicati, rispettivamente, insufficiente per organizzare le mobilitazioni o troppo distante nel tempo. La data definitiva dovrà essere decisa quanto prima per poterla lanciare a livello locale. Allo stato attuale dei fatti con certezza ci saranno i presidi sotto le carceri di Tolmezzo (UD), Cuneo, Milano-Opera, Parma e Terni; sono da verificare quelli sotto le carceri di Novara e di Ascoli. Occorre prendere contatti con le realtà di Napoli e della Sardegna per verificare la possibilità di organizzare presidi sotto le carceri di Napoli-Secondigliano e della nuova struttura a Bancali (SS). Occorre inoltre verificare la possibilità di una presenza sotto le carceri di Spoleto, L’Aquila, Roma-Rebibbia e Viterbo poiché per ragioni di prossimità territoriale gravano sulle sole realtà di Roma e dintorni che hanno deciso di concentrarsi sul carcere di Terni. Scopo principale delle mobilitazioni è di raggiungere con i contenuti della campagna chi è rinchiuso nel 41bis sia direttamente, posizionandosi a ridosso di tali sezioni, che attraverso quanto riuscirà a smuovere nella società l’indizione di una giornata così ambiziosa.
- L’indicazione di una giornata di mobilitazione generale, da svolgersi successivamente ai presidi, è stata precisata in un presidio sotto la magistratura di sorveglianza di Roma – dal 2009 l’unica competente sui ricorsi dei detenuti in 41bis – poiché collocata in una zona centrale della città rispetto agli uffici del DAP. Per il giorno, dovendo essere feriale, è stato indicato venerdì 13 maggio, per favorire la presenza da altre città d’Italia e per lasciare un tempo sufficiente di confronto dopo i presidi sotto le carceri a 41bis.
- Per l’indizione di queste due giornate sarà adottato un unico manifesto, della stesura della bozza se ne occuperà il coordinamento dell’Emilia-Romagna, recante la scritta “41bis = tortura”, le date delle mobilitazioni e poche righe esplicative, demandando alle realtà locali, come è stato fatto per l’appello, l’articolazione dei contenuti secondo le proprie valutazioni ed esperienza. In tal modo si vuole adottare un metodo che possa facilitare l’allargamento della campagna sollecitando lo sviluppo di punti di vista e di pratiche autonome che possano trovare all’interno del percorso della campagna un terreno di confronto e di critica finalizzato al rilancio dell’iniziativa per il conseguimento dell’obiettivo comune del ritiro della circolare del DAP che vieta la ricezione dall’esterno di libri e riviste ai detenuti in 41bis, unitamente agli altri molteplici risultati che si vogliono perseguire in termini di socializzazione della discussione, approfondimento dei contenuti e delle pratiche di lotta, costruzione e consolidamento di relazioni, allargamento ad altre lotte…
- Si è deciso di tenere il prossimo incontro a Roma, sabato 5 marzo 2016 h.14,00 al NED via A. Dulceri 211 ang. via della Marranella 109. In quell’occasione, essendo la data anche prossima alla probabile sentenza per il processo «15 ottobre», si vorrebbe anche provare ad affrontare un confronto allargato attorno al reato di “devastazione e saccheggio” al fine di approfondire, riunire e rafforzare l’opposizione a tale pratica repressiva, pendente su diversi processi (Roma, Cremona, Milano).